Metodi di indagine
indagini archeologiche nel sito di via Ordiere
Schede tecniche
foto aerea
ricognizione territoriale
tecniche di scavo
stratigrafia
documentazione e classificazione

 

INDAGINI ARCHEOLOGICHE NEL SITO DI VIA ORDIERE

Nell'agosto del 1979, a seguito di aratura in profondità nel podere di proprietà Ravaglia, venne alla luce una notevole quantità di reperti, la cui importanza fu subito intuita dal solarolese Giuseppe Sgubbi, appassionato di ricerche archeologiche. Tramite la neonata sezione locale del dell'Archeoclub d'Italia, si procedette prontamente alla segnalazione alla competente Sopritendenza regionale, per cui, in seguito, parte del podere è stato sottoposto a vincolo. Dal 1979 in poi si è preceduto alla raccolta in superficie dei materiali che, inizialmente conservati nel Deposito Comunale dei Beni Archeologici, sono stati sottoposti a pulizia, catalogazione ed eventuale restauro.

Scavi in via Ordiere - 1984/85

Previa indagine con apparecchiatura che utilizza un sistema geo-elettrico, nel 1984 e 1985 la Soprintendenza ha effettuato due scavi, in aree ridotte, che non hanno comunque permesso di conoscere la reale struttura del villaggio di capanne. Per quanto riguarda l'idagine preliminare, non avendosi notizie storiche cartografie antiche che facessero presupporre l'esistenza del nostro insediamento, si è tentato anche l'esame delle foto aeree esistenti, ma per avere dati utili, occorrebbe una ricognizione aerea con apparecchiatura fotografica particolare. Conclusasi una prima fase di riceca e di studio dei materiali, che ha portato all'allestimento dell'aula didattica archeologica nel 1999, il Dipartimento di Archeologia dell'Università degli Studi di Bologna, in accordo con la Soprintendenza archeologica, ha iniziato nel 2005 una campagna di rilevamento attraverso tirvellazioni manuali. In tal modo si effettuano piccoli "carotaggi", che fino ad una profondità di circa 2,5 m, portano alla luce campioni di terreno i quali, opportunamente analizzati, permettono di riconoscere principalmente le aree frequentate in antico dall'uomo, la conformazione dei suoli relativi a varie epoche e la presenza di corsi d'acqua, naturali o manufatti. Nel frattempo si è proceduto ad un rilevamento altimetrico particolareggiato del piano di campagna attuale, le cui risultanze possono correlarsi con la conformazione delle strutture sotterranee. Questa seconda fase di indagine, attraverso l'interazione di tutti i dati disponibili, ha lo scopo principale di delimitare l'area o le zone abitate del villaggio stesso e di rilevare la presenza di fossati difensivi o di drenaggio delle acque, nonchè di correlare l'abitato con eventuali corsi d'acqua naturali da tempo estinti.

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