PERFEZIONAMENTI ED EVOLUZIONE
DELLA MACCHINA DI J. WATT


Watt, studiando la macchina di Newcomen, apportò gradualmente le seguenti modifiche:

  1. notò che il consumo del vapore era tale da provocare l'arresto dello stantuffo dopo alcune corse soltanto; egli attribuì tale inconveniente alla perdita di calore per conduzione attraverso le pareti del cilindro la cui superficie era maggiore, rispetto al volume, di quella di macchine più grandi. Durante tale ricerca egli scoprì per proprio conto il fenomeno del calore latente del vapore;

  2. per abolire catene e contrappeso, trova un sistema di aste  per muovere il bilanciere, il cosiddetto parallelogramma articolato;

  3. pensò che il metodo di Newcomen, che prevedeva il ritorno dello stantuffo creando una depressione interna al cilindro con immissione di acqua fredda, doveva essere abbandonato, perché era in contrasto con il principio di mantenere il cilindro più caldo possibile e che, per lo stesso motivo, la pressione atmosferica non doveva agire direttamente sullo stantuffo. Si accorse che 3/4 del vapore prodotto andava sciupato a causa del raffreddamento. Decise quindi di applicare al cilindro un coperchio, provvisto di foro e di premistoppa [G], per consentire il passaggio dello stelo dello stantuffo e di impiegare, anche dalla parte superiore, il vapore invece della pressione atmosferica per spingere lo stantuffo in basso. Per ottenere ciò inserì una seconda valvola per l'immissione del vapore. L'apertura alternata delle due valvole di immissione e delle due di scarico venne ottenuta collegandole al parallelogramma articolato, comandato dal moto stesso del pistone. Successivamente introdusse il cassetto di distribuzione con un unica valvola mobile. Ottenne in questo modo una macchina a doppio effetto che aveva un rendimento decisamente superiore, consentiva un movimento alternato del pistone molto più rapido e permetteva di ottenere elevate potenze;

  4. costruì, contemporaneamente, un condensatore separato, mantenuto freddo, mentre il cilindro non veniva più raffreddato;

  5. nel 1769, fu concesso a Watt lo storico brevetto "il nuovo metodo per diminuire il consumo di combustibile e di vapore nelle macchine a vapore". Per cominciare a produrre le nuove macchine a Watt mancavano i soldi che arrivarono quando conobbe Matthew Boulton, uno degli industriali più importanti dell'Inghilterra;

  6. mediante un sistema biella-manovella, inizialmente aggiunto al bilanciere, trasformò il moto rettilineo alternativo in moto rotatorio e, con l'aiuto di un volano, regolarizzò il funzionamento della macchina, che prima era soggetta a forti strappi;

  7. nel 1787, per assicurare alla macchina la velocità costante con carichi variabili, dotò la macchina di un regolatore centrifugo a pendolo conico (governor) per la regolazione di una valvola a farfalla del tubo di immissione del vapore. Tali regolatori erano già in uso per mettere a punto le macchine dei mulini ad acqua, ma Watt fu il primo a farne uso come regolatore delle macchine a vapore.