CORSO SUL CINEMA

introduzione al linguaggio filmico

tratto da: “Psyco” (Alfred Hitchcock, 1960)
2010 - A cura di Luciano Piazza, con la collaborazione di Silvia Lombardi
Approfondimenti su Wikipedia: il regista, il film
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LA COMPOSIZIONE DELL'INQUADRATURA
alternanza di inquadrature oggettive e soggettive utilizzata per creare suspense

Ora cerchiamo di approfondire la differenza fra inquadratura oggettiva e inquadratura soggettiva attraverso questa sequenza del film “Psyco”, di Hitchcock, in cui Marion cerca di capire se il poliziotto che la sta seguendo ha scoperto qualcosa di lei e soprattutto se questo poliziotto ha intenzione di continuare a seguirla.

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La suspense, la tensione e l’incertezza sono create da questa alternanza delle diverse tipologie di inquadratura. Nella oggettiva lo spettatore vede, guarda oggettivamente il personaggio e l’unico sguardo è quello della mdp. Nella soggettiva lo spettatore ha la possibilità di vedere quello che vede il personaggio, quindi vede un’immagine filtrata dal personaggio stesso come se fosse al suo posto. Noi spettatori guardiamo la strada attraverso il parabrezza o attraverso l’immagine dello specchietto retrovisore; in questo modo ci immedesimiamo nel personaggio.

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Questa invenzione di Hitchock ha creato una tecnica molto utilizzata nel linguaggio filmico per creare appunto tensione e suspense

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