CORSO SUL CINEMA

introduzione al linguaggio filmico

tratto da:“La morte corre sul fiume ” (Charles Laughton, 1955)
2010 - A cura di Luciano Piazza, con la collaborazione di Silvia Lombardi
Approfondimenti su Wikipedia: il regista, il film
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LA COMPOSIZIONE DELL'INQUADRATURA
il confronto fra le forme contenute nell'inquadratura

L’opera che analizziamo è l’unico film realizzato dall’attore hollywoodiano C. Laughton; racconta la storia di una famiglia di orfani di cui fanno parte i due fanciulli delle scene del filmato che vengono minacciati da un inquietante predicatore, interpretato da R. Mitchum. In questo film, le luci svolgono un ruolo importantissimo e nello specifico il confronto fra le forme non avviene fra ciò che è messo in luce ma fra ciò che viene messo in ombra. Il film di Luaghton e l’uso che fa del gioco con le ombre, del rapporto fra le tenebre e la luce, si ispirano molto all’espressionismo cinematografico tedesco (fine anni ’10 e inizio anni ’20 del secolo XX) i cui registi trovarono che all’interno del film, che allora era ancora muto, si potessero creare dei forti effetti di drammatizzazione facendo scontrare le ombre con le luci.

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Queste tecniche furono poi trasferite negli Stati Uniti durante gli anni ’30 da registi che fuggivano dalle persecuzioni naziste. Anche in questo caso osserviamo un confronto/scontro fra misure diverse. Nella scena che analizziamo, a sinistra dell’inquadratura, si pone la sagoma esile del bambino John e a destra l’enorme ombra del predicatore Powell. Il gioco dell’ombra piccola,  che a un certo punto sembra sfidare quella grande del reverendo (in un secondo momento sarà l’ombra grande a divorare l’ombra di John) esprime in modo indiretto la tensione del film in cui il reverendo predicatore minaccia e tenta subdolamente di estorcere ai bambini  il nome del nascondiglio di una refurtiva, bottino di una rapina.

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