CORSO SUL CINEMA

introduzione al linguaggio filmico

2010 - A cura di Luciano Piazza, con la collaborazione di Silvia Lombardi
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LA COMPOSIZIONE DELL'INQUADRATURA

Una prima e possibile definizione di “inquadratura” potrebbe essere la seguente: un segmento di filmato che viene girato in continuità dalla mdp, ottenendo una "unità" del frammento e della linea dei fotogrammi, con un inizio e una fine.

Per quel che riguarda gli elementi che la compongono,  occorre distinguere tra ciò  che sta davanti alla mdp e ciò che invece sta dietro alla mdp. Introduciamo quindi, a tale scopo, due concetti: il  “profilmico” e il “filmico”. Il profilmico è ciò che sta davanti alla mdp, è l’oggetto ripreso e la sua disposizione nell’ambiente, è ciò che viene messo in scena, ciò che è corporeo  e allestito e preparato per essere inquadrato. Il filmico, invece, sta nella mdp e nelle sue possibilità in quanto mezzo e fa riferimento a tutte quelle strategie e a quelle scelte che vengono utilizzate da coloro che stanno dietro ad essa. Per fare un esempio: profilmico è il personaggio che viene vestito e istruito e addestrato a compiere determinate azioni, mentre filmico sono il punto di vista, il tipo di inquadratura e la prospettiva che si sceglie, la luce utilizzata  e così via.

Tratteremo tutti gli elementi costitutivi dell’inquadratura, cioè tutti quegli elementi che intervengono nella sua composizione e nella costruzione del punto di vista nella ripresa filmica: la scala dei piani, le diverse distanze da cui si riprende il soggetto, dal primo piano al campo lungo, l’angolazione del punto di vista e le sue possibilità espressive, la potenzialità nella comunicazione derivanti dall’uso della luce e del colore.

Per concludere questa breve introduzione al concetto di inquadratura, possiamo dire che essa è la più concreta unità di un film che racchiude in una "ristretta superficie" una porzione di realtà rappresentata e filtrata dalle scelte tecniche, linguistico-espressive, comunicative ed estetiche dell'autore, rivelandone lo stile e la marca personale, oltre che essere condizionata dal contesto storico e culturale del momento. Un'inquadratura scelta bene, quindi, può essere sufficiente a testimoniare simultaneamente l'arte del cineasta ma anche un momento della storia del cinema.

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